Recensioni

L’ultima cosa bella sulla faccia della terra – Michael Bible

Mondi tra le righe

ADELPHI EDIZIONI 2023

Prima di parlare di cosa racconta il libro, diamo un po’ di contesto. In questo caso il luogo è rilevante, anzi, è proprio sapendo dove è ambientata la storia che forse riusciamo quasi a giustificare l’esistenza di certi fatti.

Siamo ad Harmony, una cittadina (non si sa se fittizia o meno) nel profondo Sud degli Stati Uniti. Una cittadina come questa, in periferia, non è molto diversa dai piccoli paesi dell’Italia, da cui i ragazzi scappano, una volta cresciuti, con la speranza di trovare un futuro migliore, o semplicemente di non uscire fuori di testa. Quando cresci in un posto del genere, in cui tutti si conoscono da generazioni, esiste un solo centro commerciale in cui rifugiarsi tutti i sabati e i computer nella biblioteca locale sono spuntati solo da qualche anno, ti chiedi cosa resta da fare per non impazzire. Non è un caso che in queste comunità acquisti una forte importanza la presenza di una chiesa. Ad Harmony esisteva la Prima Chiesa Battista, la più antica del paese, un baluardo per quella cittadina di qualche centinaio di anime e nulla più. Ma la fede o ce l’hai, e allora ti brucia dentro, veritiera e onesta, e solo in questo caso è in grado di salvarti, oppure può essere uno strumento per torturarti e farti andare ancora più a fondo. È proprio contro quella fede, quindi, che si scaglia il protagonista, e nella Prima Chiesa Battista, durante la messa della domenica, proprio al centro della navata Iggy si cosparge di benzina e si dà fuoco. O almeno ci prova.

In quel rogo involontario muoiono venticinque fedeli. La notizia, per una cittadina di quelle dimensioni fa scalpore. In quel rogo, che distrugge una piccola congregazione, muore quello che viene definito, da alcuni dei personaggi rappresentati nel libro, il loro intero mondo. Cosa spinge un ragazzo così giovane a volersi dare fuoco, davanti a tutti? È forse questo che il libro cerca di spiegare?

“C’è chi gli ha dato del mostro, del terrorista, dello psicopatico, ma era anche solo un ragazzino.”

Non c’è rimorso in Iggy, lui conosce le sue ragioni. Non è soddisfatto della vita che gli offre la sua città, dell’illusoria consolazione offerta dalla chiesa, ne è pazzo. Pagherà però le conseguenze del suo gesto, terminando la sua vita con un’iniezione letale. A lui e alle riflessioni che conduce negli anni successivi a quella tragedia, mentre aspetta la propria fine richiuso nel braccio della morte, è dedicato uno dei capitoli del libro. Iggy si racconta: racconta di essere stato un ragazzino spaventato e solo. Racconta della famiglia, dei due amori che gli hanno sconvolto la vita, di Harmony e della comunità raccolta intorno alla Chiesa Battista. Nessuno ha cercato di salvarlo, anzi, ogni persona lo ha abbandonato e tirato in fondo ancora di più. Ma lui pensa a loro, quando sta per morire. Si aggrappa a quelle che sono state le sue cose belle, consapevole di non vederle mai più.

L’ultima cosa bella sulla faccia della terra è un libro corto: 135 pagine suddivise in 4 capitoli, ognuno assegnato a una diversa voce narrante che racconta le cose dal proprio punto di vista.

Quindi sentiamo la versione del racconto dal punto di vista di Harmony, come cittadina intera, come comunità che non si è mai più ripresa. Poi ascoltiamo la stessa storia dal punto di vista di Iggy, scaviamo in fondo al suo animo, percepiamo che ci siano state delle motivazioni più profonde e quasi proviamo empatia per lui, nonostante in fin dei conti sia stato un assassino. In ultimo, facciamo qualche passo indietro, o forse in avanti, e facciamo la conoscenza di due personaggi che sono legati a Iggy e al rogo nella chiesa, anche se non sono i diretti protagonisti, e forse riusciamo a vedere che c’è luce in fondo al tunnel, che si può uscire da un dolore così grande, che forse si può ricominciare a stare bene.

È un libro corto e avrei anche potuto leggerlo tutto in una sera, ma ho preferito prendermi il mio tempo e trattarlo come se fosse stato un librone da 700 e passa pagine. Leggerlo con calma e lentezza. Se lo meritava. Perché c’era troppo in ballo. Troppi sentimenti, troppe storie, troppi significati.

L’ultima cosa bella sulla faccia della terra parla di questo, perché quando ti stanno per portare via tutto, ti aggrappi a quello che di più caro ti è rimasto: l’amore, l’amicizia, la bellezza della natura. Fanno un po’ da contraltare a ciò che invece inseguiamo durante la vita l’alcol, le droghe, il piacere rapido e dissoluto. Iggy le sue cose belle le ha trovate quando stava per perderle per sempre. Io le mie non voglio lasciarle andare mai. 

Silvana Accardo

ASSOCIAZIONE CULTURALE LA COPERTINA
STORYTELLING DA DIVANO ETS


Sede Legale: Milano, Via Monte Rosa 86
Partita IVA: 13238190964
C.F.: 13238190964
NUM. ISCRIZIONE AL RUNTS: 1152431

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